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L'arte nel secondo dopoguerra

Dopo la seconda guerra mondiale l’Europa affronta una profonda crisi sociale e culturale che la fa abdicare al ruolo di centro propulsore della ricerca artistica internazionale, spostandosi negli Stati Uniti.
Parigi perde la propria centralità in favore di New York. I motivi di tale cambiamento sono da ricercarsi in ambiti sia artistici, ma anche sociali, politici ed economici.

Il recupero dei linguaggi avanguardistici da parte degli artisti americani segna la ripresa di una ricerca che non è da intendersi come uno sguardo nostalgico nei confronti del passato, bensì come il riconoscimento sincero dell’enorme importanza assunta dalle avanguardie europee di inizio secolo.

Si dà così avvio a una infinita serie di movimenti che ne assumono le teorie, le forme e le ideologie per una messa in discussione del reale e per la precisazione di un linguaggio che tenta di porsi in relazione con il mondo nel preciso intento di cambiarlo.

L'Espressionismo astratto fu un movimento artistico statunitense

 successivo alla seconda guerra mondiale. Fu il primo fenomeno

artistico tipicamente americano ad influenzare il resto del mondo

e contribuì a spostare radicalmente la capitale artistica da Parigi

 a New York, e più in generale dall'Europa agli Stati Uniti

d'America.

Il termine "Espressionismo astratto" si deve ad Alfred H. Barr Jr.

 che lo coniò nel 1929 a commento di un quadro di Vasily

Kandinsky. Successivamente fu ripreso per essere applicato

all'arte americana degli anni quaranta dal critico Robert Coates 

nel 1946. Il movimento prende il suo nome dalla combinazione dell'intensità emotiva e autoespressiva degli espressionisti tedeschi, i quali scappando dalle persecuzioni naziste si trasferirono molti in America, con l'estetica anti-figurativa delle scuole di astrazione europee come il Futurismo, il Bauhaus e il Cubismo sintetico. In aggiunta, possiede anche un'immagine di ribellione, anarchica, altamente idiosincratica e, secondo il pensiero di alcuni, piuttosto nichilista.

Il termine viene applicato a tutti quegli artisti operanti a New York nell'immediato dopoguerra con differenti stili, e perfino il cui lavoro non è né particolarmente astratto né espressionista. 

Esso però ha delle caratteristiche comuni che possono essere, ad esempio la predilezione per le ampie tele in canapa, l'enfasi per superfici particolarmente piatte, ed un approccio a tutto campo, nel quale ogni area della tela viene curata allo stesso modo.

Il movimento attrasse l'attenzione, nei primi anni cinquanta, della CIA. Vi videro un mezzo ottimale per la promozione dell'ideale statunitense di libertà di pensiero e di libero mercato, uno strumento perfetto per competere sia con gli stili del socialismo realista prevalente nelle nazioni comuniste, sia con il mercato dell'arte europea, allora dominante.

Dal 1960, la corrente perse d'impatto e non fu più a lungo tanto influente. Alcuni movimenti, come la pop art e il minimalismo, furono una contro risposta e una ribellione verso quello che l'espressionismo astratto aveva generato. Ad ogni modo, molti pittori, come Fuller Potter, che aveva creato opere espressioniste astratte, continuarono a lavorare su questa linea per molti anni ancora.

L'arte informale è una corrente artistico-pittorica della fine degli anni '40, nata in linea con l'espressionismo astratto americano.

A causa della devastazione portata dalla guerra gli artisti sono in balia delle incertezze e avvertono come una incapacità nel mandare messaggi e far fronte all’urgenza attraverso la propria arte.

L'informale è una concezione ribelle dell'arte. L'informale "rifiuta la forma" per intervenire direttamente nella materia con un segno espressivo e un gesto spontaneo, ma non va intesa come "Non forma". Ai materiali e al colore corrisponde un'idea.

Mentre nell’espressionismo astratto si prendeva in maniera più seria il compito di esprimere sentimenti e percezioni attraverso la propria arte, l’arte informale non sottovaluta tale compito ma il concetto fondamentale della propria arte è la materia.

Fondamentali erano due fattori: un modo nuovo di trattare le forme e la scelta del colore passa in secondo piano perché è più importante capire come stendere il colore rispetto a capire quale colore scegliere. 

Tra le opere e gli artisti più importanti abbiamo:

Jean Fautrier con i suoi “ostaggi”, nei quali si possono distinguere le forme. Jean Dubuffet che chiama “vita irrequieta” un quadro in cui si possono distinguere delle piccole figure umane come graffiate sugli strati di colore. Alberto Burri che brucia e buca sacchi di tela e plastica, lavorando con colla vinilica e altre materie plastiche per creare composizioni bianche.

All’interno del movimento è possibile fare una distinzione tra pittura materica e pittura segnica. La prima consiste nell'accumulo di materia, la seconda è basata sull'importanza dell'impronta calligrafica. A queste due bisogna poi aggiungere lo spazialismo, tipo di arte legata alla scienza e alla tecnologia, nell’idea che esse siano inscindibilmente collegate. Con questa idea, gli artisti che aderiscono al manifesto dello Spazialismo, rivolgono ora il proprio interesse alla ricerca scientifica, alla diffusione della radio, della televisione, fino ad elaborare nel 1952 anche un manifesto del Movimento spaziale per la televisione.

Il Color field ( Pittura a campi di colore) è un movimento pittorico

caratterizzato dall'uso di grandi tele di canapa coperte interamente

da estensioni invariate di colore, che escludono qualsiasi interesse

per il valore del segno, della forma o della materia. La definizione

è dovuta al critico Clement Greenberg che la utilizzò per la prima

volta nel 1955. Il color field è collegato al Suprematismo e in parte

alla corrente sviluppatasi negli stessi anni, l'espressionismo astratto.

Le origini della pittura a campi di colore si può ricondurre agli anni

venti, all'artista russo Kazimir Severinovič Malevič, esponente del

suprematismo; nella sua poetica l'arte doveva essere la "supremazia della forma", espressa attraverso la purezza dei colori e forme geometriche elementari. Il Color field painting si è manifestato in modi molto diversi, a seconda della nazione in cui si è sviluppato. Si può dividere pertanto in due grandi tendenze: una, il cui più grande esponente è Mark Rothko, nella quale si tendeva a utilizzare contrasti tra diversi campi di colore. Un'altra tendenza riguarda invece lo studio di un solo colore, e la ricerca del monocromo.

Il più grande artista di questa tendenza è stato Yves Klein, che approfondì gli studi sul blu, fino a brevettarne una particolare sfumatura, oggi chiamata blu Klein. Notevoli anche le ricerche di artisti italiani come Lucio Fontana ed Enrico Castellani, appartenenti al movimento spazialista, e a Piero Manzoni, che approfondì il tema dell'assenza di colore, attraverso una serie di opere chiamate Achrome.

Il concetto di Art brut è stato inventato nel 1945 dal pittore francese

Jean Dubuffet per indicare le produzioni artistiche realizzate da non

professionisti o pensionanti dell'ospedale psichiatrico che operano

al di fuori delle norme estetiche convenzionali (autodidatti, psicotici,

prigionieri, persone completamente digiune di cultura artistica).

Egli intendeva, in tal modo, definire un'arte spontanea, senza

pretese culturali e senza alcuna riflessione.

Gli esponenti principali di quest’arte sono: Franco Bellucci,

William Kurelek, Filippo Bentivegna, Ferdinand Cheval, Aloïse Corbaz e molti altri.

CO.BR.A. è stato un movimento artistico d'avanguardia europeo

attivo dal 1948 sino al 1951. Il nome fu coniato nel 1948 da Christian

Dotremont, facendolo derivare dalle iniziali del nome delle città dei

vari componenti: Copenaghen, Bruxelles, Amsterdam.

CO.BR.A venne formato dalla mescolanza dal gruppo Reflex

fiammingo, dal gruppo astratto surrealista danese Høst, dal gruppo

belga "Revolutionary Surrealist Group" e Noiret, dal movimento

nucleare italiano. Il gruppo tenne due grandi esibizioni: una al

Stedelijk Museum ad Amsterdam nel 1949; la seconda al Palais

des Beaux-Arts a Liegi nel 1951. La principale caratteristica del gruppo CO.BR.A risiede nella pittura semiastratta, utilizzando colori molto brillanti, violente pennellate e figure umane distorte, ispirate all'arte primitiva, ed ai motivi fantastici e grotteschi caratteristici della cultura nordeuropea, molto simile all'Action Painting americano. Ne risultò una visione animistica del quadro, paragonabile ad un essere vitale.

Questo gruppo è considerato una pietra miliare dell'Espressionismo astratto europeo e svolse un ruolo importante per il superamento del contrasto figurazione-astrazione tipico di quegli anni.

Esiste un museo dedicato al gruppo CO.BR.A. ad Amstelveen che mostra i lavori di Karel Appel e diversi altri artisti internazionali d'avanguardia.

L'action painting (pittura d'azione) chiamata anche espressionismo

astratto, è uno stile diffuso negli anni quaranta e  sessanta di pittura

nella quale il colore viene fatto gocciolare spontaneamente, lanciato

o macchiato sulle tele, invece che applicato con attenzione. La

precedente arte di Kandinskij e Mondrian aveva cercato di distogliersi

dal ritrarre oggetti e invece cercò di pizzicare e stuzzicare le emozioni

dello spettatore. L'Action Art si appropriò di questo tentativo e lo

sviluppò, usando le idee di Freud sul subconscio come fondamento

principale. I dipinti degli Action Artists non volevano ritrarre nessun

oggetto qualunque e allo stesso modo non venivano creati per stimolare l'emozione. Al contrario venivano creati per toccare gli osservatori nel profondo del loro subconscio. Questo venne realizzato dall'artista dipingendo “inconsciamente”. Questa attività spontanea era l'azione del pittore, denominata dripping. Il pittore avrebbe lasciato sgocciolare il colore sulle tele, spesso semplicemente danzandoci intorno, o anche stando in piedi sulle tele, e lasciando semplicemente cadere il colore dove il subconscio mentale vuole, quindi lasciando che la parte inconscia della psiche si esprima.

L’ “action painting” non mostra né esprime una realtà oggettiva o soggettiva, ma libera una tensione che in grande quantità si è accumulata nell'artista. È azione non ideata e non progettata nei modi di esecuzione e negli effetti finali. Esprime il malessere dell'artista in una società del benessere dove tutto è progettato; è reazione violenta dell'artista-intellettuale contro l'artista-tecnico.

L'astratto americano

L'arte informale

Color Field

Art brut

Cobra

Action Painting

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L'astratto americano
L'arte informale
Color Field
Art Brut
Cobra
Action Painting
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