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Gerhard Hauptmann

Gerhard Hauptmann nacque a Ober Salzbrunn, Slesia (regione storica dell’Europa centrale) il 15 novembre 1862, in una famiglia di tessitori caduti in povertà. È stato un poeta, drammaturgo e romanziere tedesco. Da giovane fu garzone per un suo zio agricoltore. Iniziò gli studi da autodidatta, per poi proseguirli come studente di belle arti, prima a Breslavia e poi a Roma. Nel 1884 si trasferì a Berlino, dove l’anno dopo sposò la figlia di una ricca famiglia, che lo aiutò con i suoi problemi finanziari. Nel 1912 ricevette il premio Nobel per la letteratura. Con l’avvento del Nazionalsocialismo nel 1933, Hauptmann si ritirerà dalla vita pubblica. Morì nel 1946 a Agnieszków, nella attuale Polonia.
Le sue opere si ispirarono in gran parte al movimento naturalista, di cui divenne presto massimo esponente. La sua vasta produzione di opere, però, lo rappresenta come un uomo dalla personalità versatile e poliedrica, che spazia dal naturalismo a altri stili, come il simbolismo, il neoromantico e il classico, i cui elementi sono ricorrenti. Hauptmann utilizzò le opere come strumento attraverso cui esporre la sua visione critica della società, infatti il tessuto connettivo della sua espressione è considerabile l’uomo, tanto nel suo ruolo sociale di proletario oppresso e sfruttato, quanto dal punto di vista spirituale e individualistico. Nei suoi ultimi anni si allontanò dal Naturalismo, trovando inspirazione e argomenti per le sue tragedie nei miti greci.
Le sue opere principali sono: Il casellante Thiel (1888) e il suo capolavoro, I tessitori (1892), in cui è rappresentata l’epopea dei diseredati della Slesia dei primi anni dell’Ottocento.
IL CASELLANTE THIEL
Il Casellante Thiel (Bahnwärter Thiel) è un racconto di Hauptmann pubblicato per la prima volta nel 1888. Nel racconto viene narrata in modo psicologico la doppia esistenza di un casellante di nome Thiel, tipico antieroe, che impazzirà a causa della tensione a cui è sottoposto. La novella può essere divisa in tre parti: nella prima viene descritta la vita del casellante, nella seconda vengono spiegati gli eventi che poi lo porteranno al tragico finale della terza parte. 
Nonostante il protagonista venga descritto come una persona forte e robusta, in realtà è un uomo molto sensibile, che si farà travolgere dalle emozioni scaturite dalla morte della sua prima moglie, Minna, di cui era ancora molto innamorato e dalla quale aveva ricevuto un figlio, Tobias. Risposatosi con la sua seconda moglie, Lene, sviluppò nei suoi confronti un’ossessione fisica e mentale, nonostante non ne fosse innamorato. Per i sensi di colpa dovuti ai continui maltrattamenti del figlio Tobias da parte di Lene, Thiel iniziò ad avere delle visioni della moglie defunta, in cui si rifugiava morbosamente per scappare dalla moglie. Dopo la morte del figlio Tobias, il casellante, colto da una follia omicida, uccise la moglie e il suo secondo figlio neonato, finendo poi in manicomio.
L’esiguo numero di personaggi principali permette all’autore di descrivere sia le persone che le loro azioni con estrema precisione. La novella è ambientata nel mondo proletario la cui quotidianità presenta più volte temi tipici naturalistici; inoltre, gli eventi vengono descritti attraverso una severa oggettività, senza affrontare i sentimenti e i pensieri del protagonista, in una lingua semplice, lasciando al lettore il compito di giudicare gli eventi. 
Nonostante l’opera sia considerata l’emblema del naturalismo tedesco, in essa sono presenti anche diversi simboli: il più importante è la ferrovia, principale testimone della degenerazione psichica del protagonista, che rappresenta pericolo e violenza.

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