top of page

Vladimir Vladimirovič Majakovskij

Majakovskij

Vladímir Vladímirovič Majakóvskij è stato un poeta, scrittore, drammaturgo, regista teatrale, attore, artista, pittore, grafico e giornalista sovietico, cantore della rivoluzione d'ottobre e maggior interprete del nuovo corso intrapreso dalla cultura russa post-rivoluzionaria.
Figlio di un guardaboschi, ebbe un'infanzia difficile e aderì subito alle idee rivoluzionarie, tanto da essere iscritto al Partito bolscevico dall'età di 14 anni. Studiò alla scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca, dove la famiglia si era trasferita e dove fu costretto a interrompere gli studi a causa dell'attività politica che gli procurò due arresti.
Formatosi in Russia il movimento cubo-futurista, Majakovskij ne fu un immediato sostenitore.
 Sul piano artistico, il poeta va ben oltre l'operazione di Marinetti - di cui Il poeta russo era uno dei suoi più entusiasti sostenitori, partecipando anche alla stesura del manifesto collettivo del dicembre 1912, Schiaffo al gusto del pubblico - e non si accontenta di un'estrosità descrittiva che resta sempre entro i confini di un gioco impressionistico, ma si impegna nella ricerca di una struttura rinnovata del discorso poetico, in un'operazione di scavo e di arricchimento.
Sarà contro la guerra ed il militarismo, troverà nella rivoluzione di ottobre l'alveo entro il quale incanalare la sua ansa etico-politica. Inizia la sua attività poetica sotto il segno del futurismo che in Russia si impone verso il 1912. Tutta l'attività poetica di Majakovskij si svolgerà in una dimensione che rimarrà coerente con questa iniziale posizione di polemico rinnovamento. 
Del 1913 è la sua prima raccolta di liriche, Io, cui fece seguire due anni dopo il poemetto La nuvola in calzoni. Nel 1914 si fece notare per il dramma Vladimir Majakovskij, testimonianza prerivoluzionaria di un autore che col poemetto futurista Uomo (1917) e soprattutto col dramma Mistero buffo (1918) vide l'identificazione della Rivoluzione nella nuova struttura dei propri versi e della propria creazione teatrale.
Già con lo scoppio della guerra nascono le sostanziali differenze tra il futurismo italiano e quello di Majakovskij: Majakovskij riteneva la guerra antietica, mentre i Futuristi la esaltavano; 
E soprattutto egli considerava come mezzi e non fini l'utilizzo delle parole in libertà e la polemica contro il passato.
I suoi poemi 150.000 (1921), Per questo (1922), Vladimir Ilič Lenin (1925) e Bene! (1927) divennero canti di propaganda proletaria; le sue opere teatrali La cimice (1929) e Il bagno (1930) erano un'acre e scoppiettante satira del mondo piccolo-borghese. Lavoratore instancabile, nel 1923 diresse la rivista Lef, dal 1926 collaborò alle Izvestija e alla Komsomol'skaja, dal 1930 fu l'anima dell'Associazione russa dei poeti proletari.
Conscio di essere considerato il poeta del regime, si dedicò nell'ultimo anno della sua vita al poema A piena voce, rimasto incompiuto, l'opera sua più alta, canto epico di un'anima anticonformista.
Majakovskij si uccise lasciando scritto “Scusate, non è il modo, ma non ho via d'uscita”.

Marcel Proust

Proust

Valentin Louis Georges Eugène Marcel Proust è stato uno scrittore, saggista e critico letterario francese, la cui opera più nota è il monumentale romanzo Alla ricerca del tempo perduto pubblicato in sette volumi tra il 1913 e il 1927.
Nasce a Parigi nel 1871 e cresce con un morboso attaccamento verso la madre; dopo la sua morte, la vita dello scrittore cambia radicalmente: traumatizzato da quell'evento ed oppresso dall'aggravarsi dell'asma, si isola ed inizia la composizione del grande ciclo narrativo Alla ricerca del tempo perduto. Il primo dei sette volumi è completo nel 1911, ma nessun editore è disposto a pubblicarlo; verrà stampato nel 1913 a spese dell'autore. Il secondo volume ha più successo. Gli altri vengono pubblicati dopo la sua morte.
La novità fondamentale di Proust, nella sua opera, sta nell'insieme di modalità, di tecniche di rappresentazione con le quali lo scrittore fa rivivere la società francese di fine ottocento. Proust era convinto che il compito del poeta fosse «liberare l'essenza delle sensazioni» e che l'artista non inventa, ma scopre. Ma le sensazioni e le cose sono immerse nel flusso della transitorietà; sono sottoposte al tempo che le disintegra e le travolge. Si tratta quindi di impegnare questa strenua lotta contro il tempo, di salvare questo prezioso patrimonio del nostro io più autentico.
Proust non pensava che questo recupero del passato fosse un dato sempre possibile della coscienza: egli distingueva due gradi, due tecniche di recupero, memoria volontaria e memoria spontanea. La memoria volontaria (o intellettuale) richiama alla nostra intelligenza tutti i dati possibili del passato, ma in termini logici; La memoria spontanea (o sensoriale), sollecitata da una sensazione casuale (un profumo, un sapore, una musica), ci rituffa nel passato con un procedimento alogico che ci permette però di "sentire" nel presente quel passato, di riviverlo nel suo clima e di costruire l'edificio del ricordo.
La tecnica narrativa per assecondare la legge di Proust procede nella narrazione senza seguire un ordine cronologico normale, logico, ma con continui trapassi dal questo recupero memoriale, dal presente al passato. Nello stile di Proust, assieme alla componente analogico-evocativa, c'è anche quella logico-razionale, cioè un linguaggio analitico e preciso. Ne Alla ricerca del tempo perduto c'è un incrociarsi di piani psicologici. Il protagonista narratore rievoca l'infanzia, ma con le disposizioni d'animo dell'uomo maturo. Da ciò deriva come conseguenza il frantumarsi della tradizionale figura del personaggio concepito come un unitario blocco psicologico.
La sua “Memoria involontaria” è il cardine su cui si sviluppa tutta la sua opera letteraria, e il concetto di "Madeleine" è diventato antonomasia del dettaglio capace di risvegliare i ricordi. Ricordiamo inoltre tra le alte sue opere I piaceri e i giorni (1896), la novella L'indifferente (1896) e il romanzo incompiuto Jean Santeuil (1952), la cui prima traduzione italiana fu stilata da Franco Fortini.
Anche La Recherche è una delle opere più importanti della letteratura europea del Novecento. Proust vi descrive in maniera minuziosa e dettagliata i vizi e le virtù della società del suo tempo, mettendoli in relazione alla sua struggente sensibilità.

bottom of page