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Il progresso scientifico e tecnologico 

Dal 1870 in poi, si ebbe, in Europa e negli Stati Uniti, uno sviluppo tecnologico senza precedenti, che assicurò ai paesi Occidentali la supremazia tecnica in tutto il mondo. La caratteristica che differenzia maggiormente la seconda rivoluzione industriale dalla precedente sta nel fatto che le innovazioni tecnologiche non sono frutto di scoperte occasionali ed individuali, bensì di ricerche specializzate in laboratori scientifici e nelle università finanziate dagli imprenditori e dai governi nazionali per il miglioramento dell'apparato produttivo. I settori in cui si ebbero i maggiori risultati furono quello agricolo, quello manifatturiero e quello alimentare. Nel settore metallurgico, giocarono un ruolo fondamentale la realizzazione del Convertitore Bessemer e il Forno Martin-Siemens. Essi permisero la realizzazione di macchine e utensili più robusti e resistenti del ferro che causava problemi per la sua tendenza ad usurarsi rapidamente. Nel 1878 con l'adozione del "Processo Thomas" poterono essere utilizzati materiali di ferro con alta percentuale di fosforo. Fu proprio questo metodo di defosforazione che consentì alla Germania ricca di questi minerali di trasformarsi da paese agricolo a industriale sino a superare, con uno sfruttamento più organizzato delle miniere dell'Alsazia e della Lorena e del bacino carbonifero della Ruhr, la produzione delle acciaierie inglesi. L'acciaio permise nuove soluzioni nel campo della meccanica e nel 1870 l'utilizzo del cemento armato in quello delle costruzioni. Novità investirono anche il campo elettrico, soprattutto in Italia, con la costruzione della centrale termoelettrica a carbone per opera di Galileo Ferraris. In Italia, mancando il carbone fossile e scarseggiando il carbone bianco si sfruttarono i corsi d'acqua per la produzione di energia
elettrica. Così facendo non si andò incontro alle enormi spese per l'importazione di carbone.
Nel campo chimico, vi furono tra le industrie, fortissime competizioni che portarono in pochissimi anni alla scoperta di nuovi prodotti come fertilizzanti, coloranti sintetici, ammoniaca, dinamite, soda e
prodotti farmaceutici quali cloroformio, disinfettanti e analgesici. Più lento fu invece lo sviluppo dell'apparato elettrico ancora in via di sperimentazione, che ebbe un deciso incremento solo dopo il 1870, quando si produssero i primi generatori (la dinamo e il motore elettrico, nonostante fossero già in uso da molto tempo, risultarono poco convenienti e poco versatili per i processi produttivi).
Un'ulteriore spinta al processo di diffusione dell'elettricità fu l'invenzione della corrente alternata, che permise il trasporto dell'energia elettrica su lunghe distanze al contrario della corrente
continua che non poteva essere trasmessa per più di 3 km. I progressi in questo campo permisero la graduale diffusione della rete elettrica ad uso civile per l'illuminazione (e successivamente l'utilizzo
dei primi elettrodomestici), nelle case e nei luoghi di lavoro.
Trasporti
I trasporti nella seconda metà dell'Ottocento

divennero molto più sviluppati e complessi.
La costruzione di ferrovie a raggio

transcontinentale ebbe un'enorme influenza

nello scambio delle merci poiché si ridussero

notevolmente i costi sino ad allora molto alti per il trasporto via terra. Inoltre in alcune delle più importanti città europee ed americane, si ebbe la costruzione delle prime metropolitane, fra le quali quelle di Londra e Parigi, che permetteva di spostarsi facilmente all'interno
delle aree urbane, enormemente accresciutesi già dopo la prima rivoluzione industriale.
Per quanto riguarda il sistema navale, grazie allo sviluppo della metallurgia e all'introduzione dell'elica, si poterono costruire i primi scafi in ferro e successivamente in acciaio, che permisero la
costruzione dei robustissimi transatlantici. Le navi a vela vennero progressivamente soppiantate da quelle a vapore grazie anche all'avvento dei motori compound. Per i trasporti marittimi fu di enorme
importanza la costruzione di canali artificiali come nel 1869 quello di Suez che in poco tempo determinò spostamento dei traffici tra l'Atlantico settentrionale e l'Oceano Indiano, lungo la rotta del Capo di Buona Speranza sostituita con quella molto più breve del Mediterraneo e del Mar Rosso, ripristinando così l'importanza della navigazione nel bacino mediterraneo come tramite tra l'Occidente e l'Oriente. Nel 1895 fu completato il canale di Kiel che facilitò gli scambi tra Mar del Nord e il Baltico. Nel 1914 si aprì il canale di Panama che mise in immediata comunicazione l'Atlantico e il Pacifico. In questo modo le economie dei vari stati nazionali cominciarono a divenire interdipendenti e sembrò realizzarsi il sogno degli illuministi che basandosi sulla espansione del mercato auspicavano il
superamento delle barriere nazionali con la realizzazione del cosmopolitismo. La realtà si rivelò del tutto diversa: invece che al sorgere di un sentimento fraterno tra gli uomini si assisté al feroce
scontro dei nazionalismi. Nel 1883 l'ingegnere tedesco Gottlieb Daimler brevettò un motore a
benzina efficiente. Pochi anni dopo, apparve la prima vettura a combustione interna. L'invenzione dell'automobile si rivelerà di straordinaria importanza, con effetti rivoluzionari sulle abitudini e lo
stile di vita dei paesi industrializzati; tali conseguenze, tuttavia, si avvertiranno in modo significativo solo a partire dalla diffusione di massa dell'automobile, che inizierà successivamente, nei primi
decenni del XX secolo.
Comunicazioni
Parallelamente ai trasporti, anche le comunicazioni

si fecero più veloci e intense. La scoperta dell'

elettromagnetismo con l'invenzione del telegrafo

prima e del telefono poi, permisero le prime

comunicazioni intercontinentali. Questo tipo di

comunicazione ebbe un ruolo decisivo per il graduale sviluppo dell'interdipendenza tra i vari stati del pianeta. Attorno agli anni quaranta del XIX secolo si svilupperà rapidamente in tutto il mondo il telegrafo elettrico Morse, che per la prima volta nella storia permetterà la comunicazione istantanea a distanza, e che darà luogo a notevoli sviluppi, fra cui la creazione delle prime agenzie di stampa, che raccoglievano e distribuivano notizie in tempi molto più rapidi che in passato. Sarà soprattutto la successiva invenzione del telefono (1860) e la sua diffusione su larga scala che porteranno ad una vera rivoluzione nel campo delle comunicazioni, imprimendo in poco tempo uno sviluppo totalmente nuovo nelle interrelazioni sociali e commerciali tra gruppi e individui. Nei primi anni del Novecento, quindi, l'avvento della radio avvierà una nuova era nel campo della informazione che porterà notevoli conseguenze anche in campo sociale.

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