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La rivoluzione culturale 文革

La letteratura cinese contemporanea viene fatta iniziare con la fondazione della Nuova Cina il 1° ottobre 1949. La letteratura degli inizi della Nuova Cina è caratterizzata dalla fusione del realismo e romanticismo rivoluzionario. Le opere letterarie di questo periodo, infatti, includono poster propagandistici, canzoni popolari.

 

La Rivoluzione culturale (文革), con il nome ufficiale

di Grande rivoluzione culturale proletaria, fu lanciata

da Mao Zedong nel 1966 nella Repubblica Popolare

Cinese, come tentativo per prendere il comando del

Partito Comunista Cinese e, successivamente, dello

stato.

La mobilitazione partì dai giovani, per cacciare i

dirigenti nazionali e locali che lo avevano allontanato. Lo scontro dal punto di vista ideologico è dovuto alla lotta di Mao contro il “riformismo” dei suoi oppositori, per ripristinare il pensiero comunista di Marx-Lenin, anche fissato nel “Libretto rosso”, un’antologia delle sue citazioni propagandistiche.

Durante la Rivoluzione culturale c'erano le Guardie Rosse, gruppi autonomi che si opponevano agli intellettuali. Questo periodo durò in totale dieci anni, e quasi tutta la produzione letteraria fu costretta a una battuta d'arresto, da cui il nome di "Decennio del deserto culturale".

Con la morte di Mao nel 1976 si chiuse definitivamente il periodo della Rivoluzione culturale e tutte le responsabilità delle esagerazioni di quegli anni furono addossate alla “Banda dei Quattro” (四人帮), composta dalla moglie di Mao e tre suoi associati, per evitare divisioni e problemi che si sarebbero potuti creare se le colpe fossero state addossate a Mao Zedong.

 

 

 

Al decennio del deserto culturale seguì una fase di apertura, un “balzo in avanti”, sia dal punto di vista culturale che economico. È il periodo del rifiuto della letteratura di regime comunista e iniziano ad alzarsi le voci delle avanguardie.

Uno dei primi gruppi che sorse fu quello della “Letteratura delle Cicatrici”, composto da dei letterati che avevano dichiarato come loro obbiettivo quello di raccontare le atrocità delle Guardie Rosse durante la Rivoluzione Culturale. Due dei più famosi autori di questo movimento furono Lu Xinhua e Liu Xinwu, entrambi mandati nelle campagne del regime per “rieducarsi”. Una volta liberi di farlo, i due autori decisero di scrivere di quello che era veramente successo in quegli anni e portare alla luce ciò che era invece stato occultato negli anni precedenti, riportando vicende e personaggi a cui i cinesi potevano identificarsi e, attraverso questi, riscattarsi in qualche modo, demarcando al contempo la responsabilità del vecchio governo e legittimando il nuovo.

Un secondo momento importante nella letteratura cinese è quello definito “febbre culturale” (文化热), un periodo in cui si provò di nuovo a gettare in Cina le basi di una identità proiettata verso il mondo esterno. L’espressione “febbre culturale” indica la volontà di centrare l’essere umano come oggetto e soggetto della cultura e le attività ad essa legate, l’atmosfera mondializzante e la voglia di innovazione e sperimentazione formale degli intellettuali del periodo. Questo periodo segna il primo boom editoriale cinese superando i limiti della censura e dell’ideologia cinese.

Tra la fine degli anni ’70 e i primi anni del decennio successivo aumentò l’influenza della cultura occidentale in Cina, orientando molti intellettuali alla realizzazione di opere complesse di poesia, teatro e narrativa breve.

Alcuni sostengono che il vero interprete della

modernità cinese fu il maoismo per le scelte

stilistiche e criticismo sociale e storico della

Rivoluzione culturale, pertanto la letteratura

degli anni ’80 è considerata un effettivo approdo a un’esperienza postmoderna, cogliendo nella “poesia oscura” (朦 胧诗) e nella narrativa d’avanguardia i modelli espressivi tipici di quel fenomeno. In particolare, alcuni giovani scrittori della Cina sudorientale, Yu Hua (余华), Ge Fei (格非) e Su Tong (苏童), produssero racconti e novelle dal linguaggio surreale e complesso, sancendo l’estremo allontanamento tra parola e significato, tra il testo e la realtà, attraverso una descrizione irrazionale della violenza, fisica e psicologica, nei loro testi. Dietro ai riconoscibili modelli di Kafka, Borges e Faulkner, si intravede anche una rielaborazione di schemi e suggestioni proveniente dalla letteratura cinese stessa; ad esempio, in alcune opere possiamo trovare una implacabile critica a Lu Xun.

Letteratura delle cicatrici, febbere culturale (文化热) e poesia oscura (朦 胧诗

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